
Storia della comunicazione: quando la Guerra dei mondi stravolse un paese intero
Non fraintendiamo, la comunicazione sin dagli inizi del 900 ha sempre subito cambiamenti e sviluppi repentini, talvolta anticipando quello che viviamo oggi. Ciò che vi stiamo per raccontare ha dell’incredibile ma tanto basta a far capire la straordinarietà e la potenza degli strumenti di comunicazione, in grado di cambiare le nostre vite. Basti pensare al ventunesimo secolo per capire quanto la comunicazione sia importante per affrontare la vita di tutti giorni, sempre con uno smartphone in mano e con un computer sulla scrivania. Costantemente in rete, collegati con il mondo, per questo abbiamo sempre più bisogno di sicurezza.

L’idea che rivoluzionò la comunicazione
Ma andiamo per gradi e ritorniamo agli inizi del 900. Parliamo della Guerra dei mondi e no, non stiamo parlando del capolavoro di Spielberg. Parliamo dell’opera di Orson Welles, che da un piccolo programma radiofonico scatenò uno dei più grandi caos all’interno di una nazione. Siamo nel 1938, gli Stati Uniti d’America si stavano riprendendo dalla batosta ricevuta nel ’29, periodo della Grande depressione, il piano Marshall stava riscuotendo successo ma il popolo era ancora scosso. È proprio in questo contesto che si inserisce la genialità di Welles che volle creare qualcosa in grado di aumentare gli ascolti radiofonici della sua trasmissione. Allora le radio si erano appena affermate come un grande strumento di massa, con costi esigui, fruibili per chiunque e, soprattutto, installabili all’interno dei veicoli. Ma i programmi erano semplici, spesso si trattava di notiziari e poi musica, musica del momento, classica e jazz. Il programma radiofonico di Welles era, più o meno, omologato a tutti gli altri programmi già esistenti: si iniziava con la musica, successivamente un quartetto d’archi entrava in scena e partiva il notiziario del giorno per poi proseguire con la musica. Ogni giorno era uguale all’altro, tranne una sera. Una sera che cambiò per sempre il modo di fare radio, di trasmettere informazioni al mondo. Una sera nella quale si comprese la potenza travolgente della cosiddetta comunicazione di massa.

Gli Stati Uniti sono sotto attacco
Era la sera di un giorno qualunque del 1938, i palazzi erano illuminati per le strade c’era il solito traffico di persone che, uscite dagli uffici, facevano ritorno nelle proprie abitazioni. Come al solito, si ascoltava la musica e i notiziari, ovviamente non erano molti i canali radio, ma il consueto ‘tran tran’ radiofonico stava per essere spezzato dal programma di Welles. Il quartetto d’archi suona la sua opera, 30 secondi in attesa di sapere cosa sarà successo nella giornata, cosa avrà detto Roosevelt, come avrà chiuso la borsa. Gli archi smettono di suonare, silenzio, in diretta la voce della cronista ha qualcosa di diverso dal solito, il tono sembra apocalittico. Tutto a un tratto lo spettacolo: gli Stati Uniti d’America sono sotto un violento attacco alieno, la Guerra dei mondi è in atto. In pochi secondi è il caos. Persone che fuggono dalle abitazioni, le campagne svuotate, la gente si riversa per le strade, nell’attesa di capire se riuscirà a sopravvivere o meno. Forse Welles non capì subito cosa avesse scatenato, forse il suo intento era solo quello di raccontare una storia diversa dalle altre, stravolgere il programma, ma mai si sarebbe immaginato una reazione del genere.

L’immaginazione manda in tilt un intero Paese
Nel 1938, le persone, senza televisione, potevano solo ascoltare e immaginare, per questo la Guerra dei mondi ebbe un effetto così spaventoso da mandare in tilt un intero paese. Ma nella sua genialità, Welles, anticipò di almeno un secolo il concetto di comunicazione, lo stesso concetto che tutt’oggi studiamo. La fiducia delle persone nei confronti dei mass media, il capire e ascoltare ciò che succede nel mondo, la voglia insita, da sempre, di sapere che cosa accade in ogni angolo del mondo in ogni ora. La televisione e internet, hanno solo amplificato ciò che Welles aveva intuito al tempo attraverso una piccola scatoletta a onde medie.

Dalla genialità di Welles al bisogno di essere sempre in rete
Genio e sregolatezza, il capolavoro della Guerra dei mondi entra di diritto nella storia della comunicazione, con una semplice storia tutto il mondo ha capito la potenza di questi strumenti. Per questo, oggi, è sempre più importante avere persone preparate ad affrontare questo campo, perché adesso basta un click a scatenare una Guerra dei mondi. Questa volta reale, però.
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