
Storie dei sistemi antintrusione: dall’intuizione di Tilsdley al bisogno di essere protetti
E se vi dicessimo che i sistemi anti-allarme fossero sempre esistiti? Sarebbe difficile da credere ma del resto sin dai primi tempi l’uomo ha sempre avuto bisogno di una casa in cui abitare, di posti sicuri in cui custodire oggetti, viveri e altri materiali. Ma i pericoli sono sempre stati dietro l’angolo e se è vero che i sistemi antifurto esistono da sempre è vero che anche i ladri esistono da sempre. Del resto, che questo si chiamasse cornacchia, guardia o cane aveva poca importanza, modi diversi per dire la stessa cosa. Abbiamo fatto progressi, adesso la protezione è più sicura e anche meno costosa, almeno l’antifurto non va nutrito e non dobbiamo neanche ricorrere all’utilizzo di armi bianche o da fuoco, il medioevo è finito da secoli. Ma per arrivare a poter parlare di sistema antifurto vero e proprio dovremo aspettare gli inizi del ‘700. Siamo in Inghilterra e mentre Giorgio III è occupato a governare un glorioso regno, un signore di nome Mr. Tildsley, sta progettando il primo sistema di allarme. Esso consisteva in un apparecchio meccanico dotato di catene che veniva appeso agli infissi dell’abitazione. Una volta che una porta o una finestra veniva aperta questo meccanismo faceva si che le catene si scontrassero tra di loro facendo rumore e allertando il proprietario dell’abitazione. Certo, un meccanismo davvero molto semplice, se oggi pensiamo ai moderni sistemi in grado di capire il malintenzionato già nel momento in cui pensa di introdursi in una casa, ma la creazione di Tilsdley fece capire quali fossero i punti strategici in cui installare questi apparecchi.

L’intuizione di Pope
Dovremo aspettare oltre un secolo prima di arrivare a parlare di allarme elettronico, per la precisione il 1850, quando Augustus Pope scoprì come utilizzare l’elettricità. Attraverso l’utilizzo di due magneti e un campanello, Pope, era riuscito a costruire un circuito elettrico interrotto che all’aprirsi di porte e finestre entrava in funzione attivando il campanello. Non solo, anche se il ladro fosse stato così svelto da richiudere subito le entrate il campanello avrebbe comunque continuato a suonare. L’idea di Pope fu un successo, a tal punto che un certo Edwin Holmes, un imprenditore con il fiuto per il denaro, decise di acquistare il suo progetto iniziando a produrlo in gran quantità. Inutile dire che nel 1860 tutti i facoltosi uomini d’Inghilterra avevano all’interno dell’abitazione un allarme Holmes.

L’era del business
Il 1905 segna un altro punto importante nella storia degli antifurto: la società AT&T acquista l’azienda Holmes Bulgar aggiornando i sistemi con tecnologie più sofisticate. Oltre agli impianti di allarme vengono aggiunte le chiamate d’emergenza alla polizia locale e vigili del fuoco, una sorta di precursore del sistema di vigilanza che spesso vediamo passare per controllare le attività cittadine.

Il progresso tecnologico, la nascita dei moderni impianti allarme
Dopo aver scatenato una pandemia, due guerre e milioni di morti, arriviamo fino agli anni ’70, gli anni fiorenti della scienza, del progresso, della corsa alla modernità. Anche gli impianti antintrusione raggiungono alti livelli di tecnologia: vengono introdotti gli ultrasuoni, una tecnologia molto semplice ma allo stesso tempo sofisticata. Consisteva in un flusso continuo di ultrasuoni, ogni volta che un ladro si introduceva nell’abitazione il flusso veniva interrotto attivando l’impianto di allarme. Successivamente, negli anni ’80, vengono introdotti i raggi infrarossi. Un metodo intelligente per scattare in momenti precisi e non ogni qual volta qualsiasi persona si introducesse nell’abitazione. Gli anni ’80 segnano anche una svolta nell’economia dei sistemi antifurto, rendendosi fruibile a qualsiasi persona. E poi arriva il nuovo secolo, l’era dell’intelligenza artificiale e della connessione, gli anni del 4.0. Oggi disponiamo di impianti, non solo disponibili a un pubblico vastissimo, ma in grado di tenerci veramente al sicuro. Sistemi in grado di avvertirti all’istante e al contempo avvisare le forze dell’ordine.
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