Tra miti e leggende: quando la sicurezza è troppa o troppo poca
“Oddio, adesso che password devo inserire? E se qualcuno mi hackerasse il sistema? Come facciamo a essere sicuri su internet? Di questi tempi sai quanti furti ci sono!” Il ventunesimo secolo ci ha catapultati con estrema velocità all’interno di un nuovo universo, non fatto di atomi, ioni e particelle ma di codici binari. Parliamo di internet, dell’era digitale, degli smartphone, della domotica e dell’intelligenza artificiale: in una parola il futuro, signore e signori. Ormai una vita al di fuori della connessione non è più pensabile, ma questo ci ha fatto nascere anche delle nuove paure, o meglio, delle psicosi pure. Quanti di noi vivono con la paura costante che il proprio sistema sia sotto attacco hacker, oppure che la wifi di casa ci venga rubata dalla famiglia accanto con una bolletta stellare e numeri da capogiro? Inutile negarlo, è così. Ma talvolta la nostra mente ci porta all’esagerazione a focalizzarci su situazione estreme magari amplificate dai media che ben volentieri ne parlano. Oppure, al contrario, ci approcciamo al digitale con troppa superficialità, con il rischio di compiere errori banali ma di un’efficacia pericolosa. Del resto, ormai tutti hanno almeno una carta di credito collegata al proprio smartphone.
Mito da sfatare numero 1. Ma chi vuoi che mi veda?
Il mantra più recitato da noi essere umani è sempre il solito: “Ma tanto a chi vuoi che capiti”, oppure: “Con tutta le persone che sono nel mondo proprio a me deve capitare?” Con questo leitmotiv, spesso, affrontiamo la vita di tutti i giorni senza pensare a prevenire qualsiasi tipo di danno. Lo facciamo nella vita come con i nostri smartphone o computer quando creiamo un’identità digitale. Dobbiamo però fare attenzione, la media degli attacchi hacker è in costante ascesa e sempre più pericolosa grazie alla moltitudine di utenti connessi e una maggiore professione da parte dei signori hacker. Perciò che si sia un privato o un’azienda dobbiamo cercare di creare credenziali sicure e insospettabili per cercare di prevenire un possibile furto di identità, a maggior ragione se si è un’azienda, con il rischio di dover far la conta dei danni irreparabili. Non solo, così facendo limiteremo alcuni danni ma non saremo mai al sicuro, in ogni caso utilizzare strumenti sicuri ed efficienti non fa mai male.
Mito da sfatare numero 2. L’allarme? È una cosa da ricchi
E se i cosiddetti ladri prendessero di mira tutti e non si facessero scrupoli, ci credereste? Associare un impianto allarme a un ceto medio alto è sbagliato, i malviventi non guardano troppo alla casa in cui capitano. Almeno che non siate Jeff Bezos o Elon Musk, e nel caso non solo avreste un impianto antiintrusione ma anche una schiera di guardie del corpo, allora è meglio che rivediate le vostre credenze. Piuttosto, risulta più facile introdursi in un’abitazione normale invece di una villa lussuosa. Meglio riflettere.
Mito da sfatare numero 3. Di questi tempi chi vuoi che lo prenda il virus…
Ci scuserete il gioco di parole ma è non potevamo evitare il seguente tema. Molti hanno dimenticato che fino a poco tempo il virus era anche digitale. In realtà esiste ancora ed è molto pericoloso. Negli anni abbiamo assunto la credenza che con i sistemi tecnologici sempre più avanzati il virus non sia più in grado di attaccarci. Falso, soprattutto per quanto riguarda Pc e smartphone i virus ancora ci sono e sempre più pericolosi, perciò sempre bene dotarsi di sistemi di protezione. Ovviamente la prerogativa rimane una sola: non aprire i pop-up.
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