
Brink’s Mat – Un colpo British style
Un bottino talmente pesante da essere definito dalla stampa internazionale come “il colpo del secolo”. E una scia di sangue lunga quasi quarant’anni tra omicidi, crack finanziari, tradimenti, vendette. Sembra il plot di un film d’azione e invece la storia che stiamo per raccontarvi è una storia vera, la storia della rapina al deposito Brink’s- Mat di Londra.

I fatti
È il 26 novembre 1983 a Heathrow, periferia londinese. La fredda mattina autunnale è scandita dal continuo traffico di aerei in arrivo e in partenza dal più grande scalo della capitale britannica. In un deposito della società Brink’s – Mat sei malviventi, grazie alla complicità di un addetto alla sicurezza entrano e cospargono di benzina il pavimento. Con un cerino in mano si rivolgono agli altri agenti di guardia: “O aprite o facciamo saltare tutto”. Aprono.
I ladri pensano di mettere le mani su 3 milioni di sterline in contanti, ma quello che si trovano tra le mani è un bottino molto più pesante: tre tonnellate di oro suddivise in quasi 7mila lingotti, in più diamanti, gioielli e banconote per un valore totale di 26 milioni di sterline, pari a circa 100 milioni di euro odierni.

Quando il “troppo stroppia”
Quello che potrebbe sembrare un “bingo” insperato per i rapinatori, ben presto si rivela un fardello difficile da gestire. Scotland Yard si muove subito con una gigantesca caccia all’uomo e c’è il problema di come smaltire e riciclare l’oro. Viene coinvolto un mercante di gioielli, si provano ad attivare fonderie improvvisate per sciogliere i lingotti, si tentano di piazzare i diamanti. Troppe persone coinvolte, troppo rumore e così i sei componenti della banda vengono arrestati nel giro di poco tempo, ma solo un terzo della refurtiva viene recuperato. E l’oro che è entrato nel giro illegale segna l’inizio di una nuova storia.

Una lunga scia di sangue legata alla rapina
Nella seconda parte di questa incredibile storia fanno il loro ingresso in scena una serie di personaggi che sembrano usciti da un romanzo di Graham Greene. Uno su tutti, John Palmer, gioielliere che sarà accusato di ricettazione per aver fuso l’oro in una fonderia allestita nel giardino di casa sua. Palmer, ribattezzato “Goldfinger”, verrà arrestato e successivamente ucciso nel 2015 a colpi di arma da fuoco. Stessa sorte tocca ad almeno altre 4 persone coinvolte, a vario titolo, nella rapina o nei successivi tentativi di “ripulitura” del bottino.
La portata del furto fu così grande che un anno dopo la rapina la parte bancaria e commerciale di John Mattey, vittima della rapina dell’83, subì un crack per il quale dovette intervenire la Banca d’Inghilterra, scongiurando così possibili danni per i mercati londinesi.
Secondo la BBC chiunque indossi oro acquistato in Gran Bretagna dopo il 1983 probabilmente indossa oro proveniente dal deposito 7 della Heathrow International Trading Estate. Se non è la rapina del secolo, poco ci manca.
Allora come oggi la sicurezza è un tema molto importante:
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